14- GIORNO- MESE DEL SACRO CUORE- Dagli scritti di S. MARGHERITA M. ALACOQUE

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GIORNO XIV.

I. Il divin Cuore maestro delle virtù.

- Il Signore nostro, scoprendo un giorno alla Santa l'amoroso suo Cuore, disse queste parole: Ecco il Maestro a te dato, il quale t'insegnerà tutto quello che devi fare per mio amore ».

Ed ella invitando noi ad ascoltarne le divine lezioni ci dice: Venite a questo Cuor sacratissimo come discepoli alla scuola del puro amore, lasciando e dimenticando tutte le scienze mondane, dell' amor proprio e della vanità per istruirvi solo in quella del puro amor suo correndo generosi alla sua voce che grida: Venite a me, o voi tutti che aspirate ad amarmi, ed io accoglierovvi nel fonte del puro amore. Apprendete da me ad essere miti ed umili di cuore, altri­menti non potreste essere riconosciuti ed amati dal mio Cuore, il quale non vi confes­serà per suoi discepoli, mentre non vi con­formiate a lui per la pratica delle sue sante massime. « Teniamoci sempre pella nostra ora­zione, o altrove, come scolari avanti al Mae­stro, che insegneracci a far bene la sua volontà col rinunciare alla nostra. Nella nostra qualità di servi fedeli ci abbisogna fare violenza per faticare ferventemente al servizio del nostro Signore, il quale non ricompenserà le azioni nostre, se non a mi­sura dell' amor nostro, ond' egli uniracci al suo Cuore.

« Vuol Egli che regoliamo il cuor nostro sulle virtù del suo. Come l'amore rende gli amanti fra loro conformi, così se vogliamo essere amati da Gesù, conviene ci facciamo umili come lui, miti come lui. Insomma la perfezion nostra consiste in conformare la nostra vita e le nostre azioni alle sante massime del sacro Cuore di Gesù.

II. Avvisi per la pratica dell'umiltà e della mansuetudine.

- « Io credo che non potremmo fare niente di meglio a guada­gnarci 1' amicizia dei sacro Cuore del nostro dolce Gesù, ed a renderci più accettevoli innanzi a lui, che l'essere assai mansueti ed umili, ma di vera umiltà che rendaci ad ognuno sommessi, e ci faccia soffrire in si­lenzio le mortificazioncelle e le umiliazioni che ci toccano; ma gaiamente, di buon « cuore, senza scuse nè lagnanze, pensando tempre di aver meritato di peggio, repri­mendo da forte i sentimenti della natura immortificata.

« Quando ci vien voglia di scusarci, di­ciamo fra noi: Gesù era innocente, e si tacque allorchè lo accusavano, e io con tante colpe oserò giustificarmi? Sia dunque la gloria nostra nelle sole umiliazioni, dicendo quando ce ne accadono: Ecco ciò che mi è dovuto invece delle approvazioni e delle lodi. Abbiamo cari ed in onore quelli che ci umilieranno o mortificheranno, riguardan­doli come i più grandi nostri benefattori.

« Il sacro Cuore avrà una cura ed amore particolare per noi, se ci manterremo umili nel nostro interno, porgendoci docili e co­stanti in sostenere le abbiezioni, e le umilia­zioni, che riescono talora tanto più sensibili quanto sono più piccole e men notabili in apparenza. Soffermiamole con soave tran­quillità, pensando sempre che ce le ha pre­parate il Cuore amoroso del nostro buon Padre celeste, a fine di perfezionarci con­forme il suo desiderio.

« Manteniamoci piccini e bassi negli oc­chi nostri, a fine di crescere in quel divin Cuore. Nostro motto di guerra sia: Ecco 1' ora di umiliarmi e di attestare Dio il mio amore,

« La dolcezza inverso il prossimo ci renda sopportevoli, condiscendenti a suo riguardo, caritatevoli in prestargli i minuti nostri servigi, scusandolo ne' suoi difetti a malgrado di tutte le ripugnanze che vi si facciano. Sentire quando ne riceviamo qual­che mala soddisfazione, e pregando per lui. Così ci guadagneremo il sacro Cuore del Signor nostro Gesù Cristo.

Sopportate dolcemepie le contradizion­celle che vengono dal prossimo, dal suo umore contrario al vostro, senza mostrargli i vostri risentimenti, essendo ciò contrario al- sacro Cuore del Signor nostro.

Non conservate mai freddezza veruna contro il prossimo, perchè il sacro Cuore ne concepirebbe in proporzione contro di voi.

« Studiamoci d'essere mansueti ed in­dulgenti col prossimo, ma non concedia­mogli nulla di quello che dobbiamo al Cuo­re di Gesù.

III. Le virtù germogliano all'influenza del divin Cuore.

- Noi potremo conside­rare questo Cuor sacratissimo come un ca­nale dove zampilla incessantemente la fonte delle vive acque, per irrigare nel giardino dell' anima nostra i fiori delle virtù che vi sono tutti appassiti, e ridonar loro la pro­pria naturale beltà, e così quella divenga il giardino delle sue delizie; lui pregando che dopo esserci stato sorgente di acqua viva, ci sia un sole divino, sempre lucente ed ardente a far crescere le virtù e dissipare le nebbie e le tenebre dalle nostre anime.

Altre volte riguardiamolo come albero piantato lungo il corso delle acque, il quale porta i suoi frutti alla propria stagione, e quanto più è battuto dai venti, tanto più approfonda le sue radici dentro la terra. Atto stesso modo quanto, più noi saremo battuti dai venti della tentazione, tanto più ci abbisogna spingere le nostre radici di profonda umiltà dentro il sacro Cuore di Gesù Cristo.

« Questo Cuore adorabile dimanda da' suoi amici la purità nell' intenzione, 1' umiltà nell'operazione, l'unità nell'azione: la pu­rità di cuore e d' intenzione renderacci oggetto di amorose compiacenze al sacro Cuore, 1' umiltà lo farà regnare nei nostri cuori e ci conserverà nell' amicizia sua, la carità farà voi regnare in quell' adorabilis­simo Cuore.

IV. Maniera d'inscrivere il proprio nome nel Cuore di Gesù.

- Dicea la Santa in una istruzione alle sue novizie: «Figliuole mie dilette nel sacro Cuore di Gesù, la grazia, che il Signore vi ha co­minciato a fare vi eleverà ad un'alta perfe­zione, purchè voi le diate libero corso con una fedele corrispondenza da parte vostra. Conviene operare in modo che il vostro sentiero s'inoltri crescendo come l'aurora del giorno.

Non bisogna vi lusinghiate troppo; perchè se i nomi vostri sono impressi ín quell'adorabile Cuore, è solo tuttavia con inchiostro, che significa il cominciamento della grazia in voi, venuta per aiutarvi a combattere e vincere le vostre imperfezioni. Come 1' oro si purifica nel crogiuolo dalla scoria, così debbono essere purificate le nostre inclinazioni ed azioni nella fornace del suo amore da tutto quello che vi è di terrestre ed umano, e di ricerca del nostro proprio interesse.

« E quando procedendo innanzi saranno quei caratteri cangiati in argento, a segno della purezza di cuore, non bisogna tutta­via fermarsi lasciando 1' opera imperfetta; ma conviene venire all' oro della carità, che segni i vostri nomi in lettere incancel­labili. Allora voi sarete come tanti olocau­sti tutte consumate nelle fiamme ardenti dell'amabile Cuore di Gesù.

Ma bisogna che 1' amore facciavi arri­vare fin là; bisogna patir per amore, fa­cendoci una continua violenza, mortifican­doci ed umiliandoci per amore, ed essere contente, ad ogni occasione che ne si offra di significare così l'amor nostro a questo unico Amante dei nostri cuori.

Tutto ciò che vi ho detto sin qui ac­cenna il principio, il progresso e la fine della vostra vita. Non sarà data la corona nè a chi ha cominciato nè a chi ha progre­dito, ma si ai vincitori che persevereranno sino al termine.

Finalmente, Sorelle mie care, io non posso ammirare abbastanza le bontà e lar­ghezze di questo sacro Cuore per voi. Sembra che abbia egli spiegati tutti i suoi tesori per arricchirvi, tanto egli prende pia­cere in farvi del bene. E come 1' amore domanda ricambio e non ne vuole altro fuor dell'amore, così Dio ve l'ha impresso nei cuori, perchè glielo rendiate secondo il suo desiderio. Bisogna dunque che questo: medesimo amore scolpisca in ricambio il nome nel nostro Diletto, ciò che potrà farsi così: «Quando riporterete alcuna bella vittoria sopra di voi, o per 1' umiltà, o perla mor­tificazione o altrimenti, e farete qualche buon atto di carità verso del prossimo o sopportandolo o scusandolo o lodandolo o servendolo, valga tutto questo di altrettante lettere onde imprimere nei vostri cuori quel Nome adorabile. Ma siate fedeli, costanti e fervorose; io non potrei bastevolmente ri­peterlo a cagione del male che a voi tor­nerebbe facendo il contrario ».

V. Invocazioni al sacro Cuore.

- « O Cuore santissimo, Cuore augustissimo, pa­drone di tutti i cuori, io vi amo, via doro e vi lodo; io vi ringrazio e sono tutta vostra. Voi siete mia forza, mio sostegno, mia ricompensa, mia salute, mio rifugio, mio amore, mio tutto.

O Cuor di amore, dimorate con me ed in me; governatemi, salvatemi, cangia­temi tutto in voi.

Non mi dinegate l'amabile qualità di figliuolo del vostro Cuore, nel quale io de­sidero morire a me stesso ed al peccato, per vivere sol della sua vita.

« Cuore del mio Gesù, riformate 1' infe­dele mio Cuore. Fate che ormai e' si leghi al vostro amore col suo, ed in avvenire si approssimi tanto a voi quanto se n'è di­scosto in passato; e come voi ne siete il Creatore, siatene anche ve ne supplico, il Coronatore. Amen ».

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