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Visualizzazione dei post da febbraio 15, 2014

Il linguaggio delle lacrime

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Spesso il pianto è compagno della sofferenza. Ma la polivalenza semantica del pianto lo rende un linguaggio estremamente misterioso e articolato, che merita un approfondimento. “Il paese delle lacrime è così misterioso”, fa dire Antoine de Saint-Exupéry al suo piccolo principe. Ma il pianto è anche quanto di più noto e sperimentato vi possa essere tra gli uomini: à una caratteristica umana tipica e universale, un’espressione specifica dell’umanità. Noi nasciamo con la capacità di piangere, dotati di questa abilità, eppure sappiamo ben poco sul pianto: perché piangiamo? Perché esprimiamo con questo medesimo linguaggio emozionale sia gioia che dolore? Associamo il pianto a situazioni di sofferenza, ma siamo disposti ad affermare che piangendo ci sentiamo meglio, che le lacrime producono un benefico sfogo di emozioni represse e che hanno un valore catartico: “Le lacrime danno sollievo all’anima” (Seneca). Spesso espressione di angoscia, esse producono anche un piacere fisico. Forse,