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Visualizzazione dei post da giugno, 2013

30 - GIORNO- MESE DEL SACRO CUORE- Dagli scritti di S. MARGHERITA M. ALACOQUE

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GIORNO XXX. I. Trionfo del sacro Cuore nell’annientamento della Santa. - Nostro Signore disse una volta con voce piena di autorità all'umile sua serva: Io ti renderò sì povera, sì vile, sì abbietta negli occhi tuoi, e ti distruggerò a segno nel pensiero del tuo cuore, che potrò edificar me sopra il tuo niente. Sotto l'impressione delle quali parole ella proruppe in questi sublimi ac­centi: « Tutto a maggior gloria del sacro Cuore del Signore nostro Gesù Cristo! O sommo mio Bene, fate che non iscriva io nulla se non per vostra gloria e per mia maggior confusione! Bisogna che io mi spenga ed annienti per viver povera, sconosciuta, nascosta nel sacro Cuore del Maestro mio divino, dimen­tica, e spregiata dalle creature; perchè quel sacro Cuore vuole fondare il suo regno sulla distruzione e nell'annientamento di me medesima. Che dolce piacere per me l'an­nientarmi per far lui regnare! L'adorabile Cuore del Salvator mio si serve di un sog­getto più atto a distruggere u

29- GIORNO- MESE DEL SACRO CUORE- Dagli scritti di S. MARGHERITA M. ALACOQUE

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GIORNO XXIX. 1. I puri godimenti delle anime com­prese dall' amore al Cuor di Gesù. - Io non posso trovare consolazione, pia­cere, riposo che tra le croci, tra le umilia­zioni e le sofferenze, - onde il mio dolce Salvatore, non ha cessato di onorare la in­degna sua schiava. « Io non mi auguro più di vivere se non per avere il contento di patire. Ecco tutto quello che vale a rallegrare la mia mente ed il mio cuore, tenendone proposito con quelli che io amo; io non ho punto altre novelle a narrare, perchè tutti gli altri parlari mi tornano di supplizio, e tutte le altre grazie non sono comparabili a quella di portare la croce per amore con Gesù Cristo. Ma non crediate che sebbene io parli così del patire, patisca molto. Oimè, non ho peranco niente sofferto e per con­seguenza non ho fatto niente pel mio Dio! « Volere amar Dio senza patire è pura illusione; ma così io non posso intendere come si dica di patire quando si ama dav­vero il sacro Cuore di Gesù Cristo Signor nostro, il q

28- GIORNO- MESE DEL SACRO CUORE- Dagli scritti di S. MARGHERITA M. ALACOQUE

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GIORNO XXVIII. I. Quanto amore alla croce si possa ispirare dal Cuore di Gesù. - « Come le cose tutte hanno riposo solamente nel proprio centro, così il mio cuore tutto som­merso nel Cuore umilissimo di Gesù suo centro, prova una sete ardente di umilia­zioni, disprezzo e dimenticanza da tutte le creature, non mai trovandomi più soddi­sfatta che quando mi vedo conforme al mio Sposo crocifisso. « Io non so come una sposa di Gesù crocifisso possa non amare la croce e fug­girla, mentre con ciò ella dispregia Quello che l'ha portata per nostro amore, facen­dola oggetto delle sue delizie. « La grazia che io stimo di più, dopo lui stesso, è il dono della preziosa sua cro­ce. Se l'uomo ne conoscesse bene il valore, essa non sarebbe tanto fuggita e respinta da ciascuno; ma in cambio sarebbe tal­mente amata e prediletta che altri non sa­prebbe trovar piacere se non nella croce, nè avrebbe più desiderio che di morire nelle sue braccia, sprezzato e abbandonato da tutti quanti. Ma biso

27- GIORNO- MESE DEL SACRO CUORE- Dagli scritti di S. MARGHERITA M. ALACOQUE

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GIORNO XXVII. I. Tutta la scienza dell' anima bra­mosa di conformarsi a Gesù sta nel­l'amare patendo. - « Se sapeste come il nostro Sovrano mi spinge ad amarlo di un amore di conformità alla sua vita paziente! «Niente ci unisce tanto al sacro Cuore di nostro Signor Gesù Cristo quanto la croce, che è il pegno più prezioso del suo amore. «Il maggior bene a bramarsi da noi è di essere conformi a Gesù paziente; e noi non dobbiamo, desiderare di vivere se non per avere il bene di patire per amore, ma non mai di nostra propria scelta. « Studiamoci di avere unicamente pen­siero d'apprendere a ben portare le croci nostre in amoroso silenzio; essendo la croce un prezioso tesoro da tenerci secreto, a fine che non ci venga rubato. E io non vedo niente che tanto addolcisca la lun­ghezza della vita quanto il patir sempre amando. Patiamo dunque amorosamente, senza lagnanze, e riputiamo perduti i mo­menti trascorsi senza patire. Dio mio, se noi sapessimo quanto perdiamo non approfit

Dal trattato «L'ideale perfetto del cristiano» di san Gregorio di Nissa, vescovo

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Manifestiamo Cristo in tutta la nostra vita Tre sono gli elementi che manifestano e distinguono la vita del cristiano: l'azione, la parola e il pensiero . Primo fra questi é il pensiero, al secondo posto viene la parola che dischiude e manifesta con vocaboli ciò che é stato concepito col pensiero. Dopo, in terzo luogo, si colloca l'azione, che traduce nei fatti quello che é stato pensato. Se perciò una qualunque delle molte cose possibili ci porta naturalmente o a pensare o a parlare o ad agire, é necessario che ogni nostro detto o fatto o pensiero sia indirizzato e regolato da quelle norme con le quali Cristo si é manifestato, in modo che non pensiamo, né diciamo, né facciamo nulla che possa allontanarci da quanto ci indica quella norma sublime. E che altro, dunque, dovrebbe fare colui che é stato reso degno del grande nome di Cristo, se non esplorare diligentemente ogni suo pensiero, parola e azione, e vedere se ognuno di essi tenda a Cristo oppure se ne allontani? In molt

26- GIORNO- MESE DEL SACRO CUORE- Dagli scritti di S. MARGHERITA M. ALACOQUE

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GIORNO XXVI. I. Le anime purganti bramano cere­sciuta la divozione al Sacro Cuore come rimedio sommo dei loro patimenti. Se sapeste, scrivea la Santa, con quanto ardore le povere anime del purgatorio do­mandano questo nuovo rimedio sommamente salutare alle loro pene; così chiamano esse la divozione al divin Cuore, e particolar­mente le messe ad onor suo ». E parlando di sé, dice ancora: Il sacro Cuor di Gesù: concede sovente la meschina sua vittima alle anime purganti per aiutarle a soddisfare la divina Giustizia; ed in que­sto tempo io soffro una pena quasi come la loro, non trovando riposo nè di giorno, né di notte. « Una notte di giovedì santo che ebbi licenza di passare dinanzi al Santissimo, vi fui per una parte del tempo come tutta in­ torniata da queste povere pazienti, colle quali contrassi una stretta amicizia; e no­stro Signore disse di donarmi in loro favore tutto quest'anno per far loro tutto quel bene che potrei. Da quel punto elle stanno spesso con me, ed io le c

Medjugorje,messaggio del 25/06/2013

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Cari figli! Con la gioia nel cuore vi amo tutti e vi invito ad avvicinarvi al mio cuore Immacolato affinchè Io possa avvicinarvi ancora di più al mio Figlio Gesù perché Lui vi dia la sua pace e il suo amore che sono il nutrimento per ciascuno di voi. Apritevi, figlioli, alla preghiera, apritevi al mio amore. Io sono vostra Madre e non posso lasciarvi soli nel vagare e nel peccato. Figlioli, siete invitati ad essere i miei figli, i miei amati figli perché possa presentarvi tutti al mio Figlio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

25- GIORNO- MESE DEL SACRO CUORE- Dagli scritti di S. MARGHERITA M. ALACOQUE

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GIORNO XXV. I. L' amore del sacro Cuore ispira zelo per lai salute delle anime. - Facendo un dì la Santa il ringraziamento dopo la co­munione con desiderio di operar qualche cosa pel suo Dio, il Diletto dell' anima sua le chiese interiormente, se fosse contenta di sofferire tutte le pene meritate dai pec­catori, affinchè egli fosse glorificato in tutte queste anime. « Nel medesimo tempo, ella dice, io gli offersi 1' anima mia, e tutto il mio essere in sacrificio per fare la sua di­vina volontà, quand' anche le mie pene avessero a durare fino al dì del giudizio; purchè fosse egli glorificato, io sarei con­tenta. Avendomi fatto conoscere il mio So­vrano che quando egli fosse al punto di abbandonare alcune di tali anime per cui volea che io patissi, mi farebbe sopportare lo stato di un'anima riprovata, dandomi a sentire la desolazione in cui ella trovasi all' ora della morte; di ciò io non ho pro­vato mai niente più terribile, mancandomi affatto i termini a spie

24- GIORNO- MESE DEL SACRO CUORE- Dagli scritti di S. MARGHERITA M. ALACOQUE

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GIORNO XXIV. I. I santi rigori dell'amor divino. - Questo unico Amore dell'anima mia mi fece vedere in lui due santità, l'una di amo­re e l'altra di giustizia; amendue rigorosis­sime a loro maniera, che doveano di con­tinuo esercitarsi sopra di me. La prima mi farebbe soffrire una specie di purgatorio dolorosissimo a sopportare, in sollievo delle sante anime colà rinchiuse, alle quali per­metterebbe, a suo piacere, di rivolgersi a me la seconda, sì tremenda e spaventevole ai peccatori, mi farebbe sentire il peso del suo giusto rigore, dandomi a soffrire per questi e particolarmente, diss' egli, per le anime a me consecrate, a cagione delle quali io farotti vedere e sentire appresso quanto ti converrà patire per mio amore. « Nella prima solitudine che seguì la mia professione, i due o tre primi giorni questa santità divina si aggravò ed impresse tanto fortemente in me da rendermi incapace di far orazione e di sostenere l'interno do­lore che ne risentiva. Io s

23- GIORNO- MESE DEL SACRO CUORE- Dagli scritti di S. MARGHERITA M. ALACOQUE

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GIORNO XXIII. I. Disposizioni onde la Santa ricevea le grazie del Signore. - « Un venerdì, ella dice, dopo ricevuto il mio Salvatore, egli pose la mia bocca sulla piaga del suo sacro Costato, tenendomivi fortemente ser­rata per lo spazio di tre o quattr' ore, con delizie che io non posso esprimere. Ed io gli dicea: O Amor mio, io rinuncio di buon cuore a tutti questi godimenti per amar voi, per amor di voi solo, o mio Dio; tante volte ripetendo queste parole, quante egli rinnovellava le sue carezze. Allor quando il Signore voleami fare gratia di qualche nuova croce, egli mi vi disponeva con un'abbondanza di carezze e di gusti spirituali sì grande che stato mi sarebbe impossibile il sostenermi, se aves­sero più durato, ed allora dicea: O unico Amor mio, io vi sacrifico tutti questi pia­ceri: serbateli a quelle sante anime che ve ne glorificheranno più di me, che voglio voi solo, tutto denudato sulla croce, dove io voglio amare solo voi per amore di voi solo. Levatemi adunque