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Visualizzazione dei post da febbraio 10, 2011

A te Maria salute degli infermi.

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A te, Maria, Salute degli infermi, Consolatrice degli afflitti, affidiamo le lacrime, i sospiri e le speranze di coloro che soffrono nel corpo e nello spirito. Sulle loro ferite scenda benefico il balsamo della consolazione e della speranza. Unito a quello di Gesù, il loro dolore si trasformi in strumento di redenzione. Il tuo esempio ci guidi a fare della nostra esistenza, anche nei momenti difficili, una continua lode all’Amore di Dio. Rendici attenti ai bisogni degli altri, solleciti nel portare aiuto a chi soffre, capaci di accompagnare chi è solo, costruttori di speranza dove si consumano i drammi dell’uomo. In ogni tappa gioiosa o triste del nostro cammino con affetto di madre mostraci il «tuo Figlio Gesù, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria». Amen.

Preghiera del Malato

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A Maria, Madre della Pietà Ti salutiamo Vergine Santissima, Madre e Salute degli Infermi. Ci rivolgiamo a te o Madre della Pietà, che sai precorrere i nostri bisogni e sai ascoltare anche il gemito nascosto, che non ha più parole e lacrime. Soccorrici e intercedi per noi nelle prove e nelle tribolazioni della malattia, donaci in ogni momento il coraggio e la pazienza. Premurosa Sposa della Carità, modello di ogni cura, consiglia e sostieni quanti sono chiamati a lenire le sofferenze del prossimo. A Te rimasta sotto la Croce del Salvatore del mondo, affidiamo le fatiche e le pene delle famiglie nel tempo della malattia e del lutto. Tu, che lì sei diventata Madre dell'umanità, aiuta e consola chi è nel dolore, rinsalda e proteggi i vincoli familiari, ispira le azioni di chi cura, fa' che popoli e governanti siano sempre solleciti verso gli ammalati, in particolare se poveri e soli. Sii per noi Stella e Madre della Speranza e, come facesti a Betlemme e a

Preghiera di chi soffre.

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 Signore, ho l'anima piena di amarezza e rischio di essere sopraffatto dallo sconforto. Eppure, Tu avevi previsto questa mia sofferenza! Vado allora chiedendomi perché non sei ricorso  alla Tua onnipotenza per evitarmela. Ma subito ripenso al fatto che, per salvare il mondo, Tu stesso hai scelto, fra mille formule a Tua disposizione, quella del dolore, e hai pagato di persona in misura incredibile. Se il dolore non avesse in sé un potere immenso di redenzione e di bene, Tu non l'avresti scelto per l'attuazione del Tuo piano di amore, e tanto meno lo avresti riservato ai Tuoi amici più cari. E' indubbiamente una legge strana, quasi sconcertante. Ma Tu mi assicuri che è legge di vita e di salvezza. Dammi, allora, o Signore, la forza di accettarla, nella visione chiara di questa sua inestimabile prerogativa.   Dammi la convinzione profonda che questa mia sofferenza si fonde con la Tua passione e con il Tuo dolore, e acquista così valore  incalcolabile. Se in un i