Dal trattato «L'ideale perfetto del cristiano» di san Gregorio di Nissa, vescovo




Manifestiamo Cristo in tutta la nostra vita
Tre sono gli elementi che manifestano e distinguono la vita del cristiano: l'azione, la parola e il pensiero. Primo fra questi é il pensiero, al secondo posto viene la parola che dischiude e manifesta con vocaboli ciò che é stato concepito col pensiero. Dopo, in terzo luogo, si colloca l'azione, che traduce nei fatti quello che é stato pensato. Se perciò una qualunque delle molte cose possibili ci porta naturalmente o a pensare o a parlare o ad agire, é necessario che ogni nostro detto o fatto o pensiero sia indirizzato e regolato da quelle norme con le quali Cristo si é manifestato, in modo che non pensiamo, né diciamo, né facciamo nulla che possa allontanarci da quanto ci indica quella norma sublime.
E che altro, dunque, dovrebbe fare colui che é stato reso degno del grande nome di Cristo, se non esplorare diligentemente ogni suo pensiero, parola e azione, e vedere se ognuno di essi tenda a Cristo oppure se ne allontani? In molti modi si può fare questo importante esame. Infatti tutto ciò che si fa o si pensa o si dice, sotto la spinta di qualche mala passione, questo non si accorda affatto con Cristo, ma porta piuttosto il marchio e l'impronta del nemico, il quale mescola alla perla preziosa del cuore il fango di vili cupidigie per appannare e deformare il limpido splendore della perla.
Ciò invece é libero e puro da ogni sordida voglia, questo é certamente indirizzato all'autore principe della pace, Cristo. Chi attinge e deriva da lui, come da una sorgente pura e incorrotta, i sentimenti e gli affetti del suo cuore, presenterà, con il suo principio e la sua origine, tale somiglianza quale può aver con la sua sorgente l'acqua, che scorre nel ruscello o brilla nell'anfora. Infatti la purezza che é in Cristo e quella che é nei nostri cuori é la stessa. Ma quella di Cristo si identifica con la sorgente; la nostra invece promana da lui e scorre in noi, trascinando con sé per la via la bellezza ed onestà dei pensieri, in modo che appaia una certa coerenza ed armonia fra l'uomo interiore e quello esteriore, dal momento che i pensieri e i sentimenti, che provengono da Cristo, regolano la vita e la guidano nell'ordine e nella santità. In questo dunque, a mio giudizio, sta la perfezione della vita cristiana, nella piena assimilazione e nella concreta realizzazione di tutti i titoli espressi dal nome di Cristo, sia nell'ambito interiore del cuore, come in quello esterno della parola e dell'azione.(PG 46, 283-286)

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