LA PREGHIERA DELLA RANA


LA PREGHIERA DELLA RANA

Una sera fratel Bruno 
era assorto in preghiera


quando fu disturbato 
dal gracidare di una rana.

Per quanti sforzi facesse, 
non gli riuscì di ignorare quel rumore 
e allora si sporse dalla finestra e urlò:
"Silenzio! Sto pregando".
 

Poiché egli era un santo, 
tutti obbedirono al suo ordine immediatamente. 
Ogni creatura vivente si zittì 
in modo da creare il silenzio necessario 
alla preghiera.
Ma ecco che Bruno fu di nuovo interrotto, 
questa volta da una voce dentro di lui che diceva:
"Forse a Dio il gracidare di quella rana 
era altrettanto gradito 
dei salmi che tu stati recitando".
 

"Che cosa possono trovare di bello 
le <orecchie> di Dio nel verso di una rana?", 
replicò Bruno sprezzante.
Ma la voce proseguì:

"Perché mai allora Dio avrebbe inventato 
un simile suono?".
 

Bruno decise di scoprirlo da sé.
Si sporse dalla finestra e ordinò: "Canta!", 
e l' aria fu piena del gracidare ritmato della rana, 
con l'accompagnamento di tutte le raganelle 
del vicinato.

 

Bruno si pose in ascolto con attenzione 
e subito non udì più alcun frastuono, 
ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, 
quelle voci in realtà rendevano più ricco 
il silenzio della notte.
 

Grazie a quella scoperta, 
il cuore di Bruno entrò in armonia 
con l'universo intero e, 
per la prima volta nella sua vita, 
egli capì che cosa significa pregare.


(La preghiera della rana, pagine 15-16, Edizioni Paoline 1989)
Grazie ad Emilio e Valentina

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