Fra Biagio Conte Ultimo tra gli ultimi nel 2012


L’estate è ormai nel pieno del suo svolgimento, c’è chi la vive e può permettersi spostamenti, giorni di riposo e di divertimento, c’è chi vive nella sofferenza e se non per il clima caldo, si rende conto che sia estate, perché come tutti i giorni dell’anno si trova a dover far fronte a situazioni di disagio e di vita quotidiana. Gli ultimi. Quante volte sentiamo parlare degli ultimi della società, non basta andar lontani dalle nostre città, dai nostri quartieri per renderci conto come siano numerosi i nostri fratelli bisognosi non solo di assistenza fisica, quanto di amore.

Oggi vi voglio raccontare la storia di una figura a me molto cara, Siciliano come me e con una fede, che lo ha portato all’età di 26 anni a diventare missionario. È Fra Biagio Conte, che da più di vent’anni ormai, ha lasciato la “tradizionale” vita fatta di beni e di agiatezza per seguire l’esempio del poverello d’Assisi. A 26 anni decide di abbandonare tutto, di condurre inizialmente una vita da eremita, che lo porterà prima a camminare per lontani luoghi della Sicilia e dell’Italia, tra cui Assisi, luogo che più di tutti ha rappresentato la lanterna che gli ha fatto luce nel mondo degli inferi della Sicilia, fra i poveri, i tossicodipendenti, le prostitute, gli ultimi di quella Sicilia da cui lui stesso si era allontanato e in cui Dio l’ha riportato per servirli e amarli.

Abbandona un lavoro, una famiglia, inizia a recarsi alla stazione di Palermo, inizia ad assistere i poveri, li lava e li veste, come lui stesso racconta, inizialmente nelle fontane limitrofe perché non aveva sedi in cui portarli. Tutti alla stazione si ricordano di lui e in tutta Palermo non c’è persona che non abbia a cuore il sorriso di un missionario con la barba e gli occhi azzurri follemente innamorato di Gesù e del prossimo. E se vent’anni fa Fra Biagio era solo, oggi ha creato con forza, amore e tanta preghiera nei pressi della stazione la “Missione di speranza e carità”che oggi ospita più di un migliaio di famiglie, con l’appoggio di numerosissimi volontari che operano dentro le sedi e per le strade di Palermo.

Tutto questo vive ogni giorno grazie alla Provvidenza e all’amore per il prossimo in maniera radicale. Chi passa dalla Missione di fra Biagio vede un missionario che si aggira con il suo bastone o con la carrozzina, amato dai suoi fratelli di ogni nazionalità, un tempo ultimi di questa società, oggi parte di una grande famiglia. Insieme a lui si sono consacrati anche alcune donne oggi divenute sorelle missionarie e che si occupano della sezione femminile e un giovane che dopo anni di volontariato ha deciso di indossare il saio come lui a dedicarsi alla missione. I membri di questa grande famiglia che ha oggi diverse strutture a Palermo, partecipano ognuno con le proprie forze, chi come meccanico, chi come idraulico, muratore , cuoco ecc.

C’è una frase molto bella che mi piace di ricordare di questo piccolo, grande, uomo. “Molte persone passano da qui, dicendomi che vogliono andare in Africa, poi si guardano intorno e ci rimangono per sempre, puoi amare il prossimo e farlo sentire tuo fratello anche qui e in ogni parte della terra, non ci sono posti specifici per amare”.

Grazie Fra Biagio per essere uno strumento nelle mani di Dio e come dici sempre tu “nel mondo e non del mondo”.

www.pacepace.org sito della Missione


Fonte: http://www.cavalieridellaluce.net/egioiasia/2012/07/26/fra-biagio-conte-ultimo-tra-gli-ultimi-nel-2012/



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