Lettera aperta al clero
Sacerdoti, vi scongiuriamo: Siate santi! Se siete santi voi, noi siamo salvi. Se non siete santi voi, noi siamo perduti! Sacerdoti, noi vi vogliamo ai piedi dell'Altare. A costruire opere, fabbriche, giornali, lavoro, a correre qua e là in Lambretta o in Millecento, siamo capaci noi. Ma a rendere Cristo presente ed a rimettere i peccati, siete capaci solo voi!
Siate accanto all'Altare. Andate a tenere compagnia al Signore. La vostra giornata sia: preghiera e Tabernacolo, Tabernacolo e preghiera. Di questo abbiamo bisogno. Nostro Signore è solo, è abbandonato. Le chiese si riempiono [si fa per dire] soltanto per la Messa. Ma Gesù sta là 24 su 24 e chiama le anime.
A tutti, anche a noi, ma in particolare a te, sacerdote, dice di continuo: «Tienimi compagnia. Dimmi una parola. Dammi un sorriso. Ricordati che t'amo. Dimmi soltanto "Amore mio, ti voglio bene": ti coprirò di ogni consolazione e di ogni conforto».
Sacerdoti, parlateci di DIO! Come ne parlavano Gesù, Paolo Apostolo, Benedetto da Norcia, Francesco Saverio, Santa Teresina. Il mondo ha bisogno di Dio! Dio, Dio, Dio Vogliamo. E non se ne parla. Si ha paura a parlare di DIO. Si parla di problemi sociali, del pane. Ve lo dice uno scienziato: nel mondo C'è pane! Ci sono risorse che, se ben distribuite, possono garantire una vita, forse modesta, ma certamente più che dignitosa a 100 miliardi di uomini! L'uomo ha fame di Dio! E si uccide per disperazione. Dobbiamo credere, ecco il compito delle Missioni: donare Dio al mondo!"
(Enrico Medi, servo di Dio fisico e politico italiano)
http://muniatintrantes.blogspot.it/2012/08/vocazione.html
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