Le anime che si consacrano a Dio




Ascoltiamo don Dolindo
Le anime che si consacrano a Dio

La Chiesa ha nel suo seno come templi viventi le anime consacrate alla verginità, alla preghiera, all'apostolato. In esse abita il Signore, e le loro mani levate in alto nella preghiera e nelle opere di gloria per Dio sono per la Chiesa voci di riparazione e d'impetrazione continua: esse sacrificano al Signore la loro volontà, i loro desideri, le loro passioni e tutto quello che offre il mondo.
La clausura non è una schiavitù, ma è l'angelica tutela delle spose del Signore per impedire loro di essere profanate o molestate dagli occhi tristi del mondo. Le anime consacrate a Dio non hanno nel loro pellegrinaggio che la loro regola e di conseguenza l'obbedienza, sintesi meravigliosa di ogni perfezione e di ogni santità.
La gloria di Dio riempie queste anime privilegiate che non desiderano altro nella loro vita. Esse hanno le mani levate in alto nella preghiera, benedicono Dio, ne implorano la misericordia per il mondo, ne implorano il perdono nelle pubbliche calamità, la vittoria negli aspri combattimenti della Chiesa, e le grazie per quelli che ne hanno bisogno.
La casa che esse abitano è santa, e Dio la riguarda con una speciale bontà, a patto però che rimangano fedeli allo Sposo divino, alla sua legge, alla loro regola. Solo allora le case religiose sono come la Casa di Dio e la sua reggia.
Le case religiose sono il Tempio vivo eretto nella Chiesa di Dio, ne rappresentano come lo spirito e la perfezione; è quindi su di loro che si fa sentire la giustizia di Dio nei periodi di rilassamento della pietà cristiana.
Le anime consacrate a Dio debbono combattere per la sua gloria, debbono esser ministre della sua bontà e regine di amore innanzi al suo trono.
Le anime consacrate al Signore debbono rendere tributarie della gloria di Dio la natura ribelle, il timore vano degli uomini, le forze spirituali disperse nelle aspirazioni umane, l'iniquità delle proprie colpe, e l'orgoglio che vorrebbe tutto sprezzare. L'anima consacrata a Dio deve rafforzare i suoi santi propositi nella meditazione, deve fortificarsi per cantare le lodi di Dio, dev'essere sposa fedele soggetta al suo Signore, dev'essere palma della vittoria del Re divino e tempio vivo del suo amore.
L'anima consacrata a Dio deve offrire se stessa e le sue preghiere, in modo tutto particolare nelle maggiori solennità del ciclo liturgico della Chiesa. L'anima religiosa non può credere di avere compiuto il suo spirituale edificio semplicemente per essersi consacrata a Dio, ma deve continuamente perfezionarsi per abbellire sempre più il suo cuore delle più elette virtù.
L'anima consacrata a Dio, conquista l'infinita grandezza di Dio, e del suo amore, con forti risoluzioni, e separandosi dal mondo; allora porta con sé l'oro della carità soprannaturale che tutta la infiamma. v



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