Le tre vie spirituali
Le tre vie spirituali
Potremmo riassumere i primi gradi di orazione ascetica in: orazione vocale; orazione mentale (meditazione), orazione affettiva, orazione affettiva semplificata (orazione di semplicità). Le prime due espressioni di preghiera sono proprie del cammino di purificazione, mentre le ultime due, in modo particolare l'ultima, caratterizzano maggiormente il cammino di illuminazione e fungono da base d'appoggio per così dire e da confine con la tappa mistica. Infatti solo quando si è giunti a questi ultimi gradi di preghiera ascetica, si può avere la disposizione interiore delle facoltà sensibili e spirituali sufficiente a che il Signore ci possa infondere la contemplazione (orazione mistica).
I principianti, che percorrono la via purgativa, in genere all'inizio sono inondati da consolazioni e gusti spirituali, perché il Signore vuole attrarli a se e staccarli dai falsi gusti che assaporavano nel mondo prima della conversione. In altre parole per evitare che ritornino a desiderare le cipolle d'Egitto, dona loro la manna dal cielo. Il principiante però finisce con l'abituarsi troppo a questo miele e attaccarsi ad esso in maniera eccessiva si che spesso finisce per pregare al solo scopo di cercare le consolazioni e indipendentemente dal Consolatore, a cui dovrebbe unicamente tendere. Il Signore allora, per educarli a non attaccarsi ai gusti sensibili ma a cercare unicamente la sua volontà, fa provare desolazione, aridità, noia e debolezza nella tentazione. Il Signore così, svezza il principiante togliendogli le sue consolazioni e lasciandolo nell'aridità sensibile. La persona subisce passivamente questa purificazione che comunemente e secondo l’insegnamento di San Giovanni della croce è chiamata notte dei sensi.
Oltre alle varie prove a cui di solito l'anima è sottoposta, una delle caratteristiche di questo passaggio notturno è che l'anima non trova consolazione ne nel pensare a Dio e nella preghiera ne in ciò che prima le dava un minimo di gusto e di consolazione nel mondo, e inoltre attraversa una costante aridità e perde il sentimento della presenza di Dio,che se vogliamo è come un oscuramento di coscienza. Il Signore non le toglie la sua grazia anzi la amplifica ma l'anima non la sente e crede erroneamente di retrocedere nel cammino, mentre al contrario progredisce. Il suo unico desiderio è infatti di amare Dio e di arrivare ad unirsi a Lui.
E’ importante comprendere questo : la sola purificazione attiva che l'uomo intraprende volendosi liberale dei propri vizi e avvicinare all'unione con Dio non è sufficiente a purificarla in profondità finché non è il Signore stesso a intervenire e completare l'opera di purificazione in maniera passiva per l’anima, attraverso la notte dei sensi. Infatti per quanti sforzi possa fare per purificarsi non arriverà mai a farlo pienamente, perché non vede ne conosce fin dalle radici i mali da cui è afflitta e non avrebbe perciò gli strumenti per poterli vincere da sola. La purificazione attiva invece, quella che possiamo chiamare combattimento spirituale annovera tre strumenti principali: preghiera, pentimento e penitenza.
In questa fase dunque si sperimenta un'alternanza di consolazione edesolazione. Quando Dio sottrae il suo aiuto e l'anima deve camminare con le sue gambe si vede sola e quando vedendola stanca Dio la prende in braccio e l'aiuta a camminare si sente in pace e consolata. Entrambe sono necessarie. La desolazione perché l'anima si conosca in profondità in tutte le sue debolezze e difetti ed impari ad affidarsi totalmente a Dio e la consolazione perché non manchi di coraggio e torni sui suoi passi vedendosi così tentata e arida. Siccome è necessario per arrivare alla maturità cristiana crescere nelle tre virtù teologali: fede, speranza, carità, Dio cerca di radicare in profondità queste virtù. Infatti mai come in queste tenebre sensibili e aridità l'anima che non demorde rafforza la fede, credendo anche senza sentire; la speranza sperando contro ogni speranza; la carità amando anche se non sente di essere amata. Lo Spirito Santo in maniera nascosta opera nel cuore dell'uomo infondendogli amore e facendo in modo che si abbandoni progressivamente alla sua opera. Lentamente, anche mediante la preghiera, l'individuo si abbandona a Dio e si espropria del suo io e la preghiera si semplifica sempre di più fino a diventare un sereno abbandono tra le braccia di Dio , “ come un bimbo svezzato in braccio a sua madre ”.
La via illuminativa è quella che caratterizza i proficienti, cioè coloro che progrediscono nel cammino, e rappresenta anche il tratto di passaggio fino all'unione con Dio. L'orazione di base che si sperimenta in prevalenza in questa fase è l'orazione di semplicità. Qualche volta si ricorre alla vocale, ricca però di affetto e perciò taluni la chiamano anche orazione del cuore. Segna il confine con la tappa mistica, perciò essendo territorio di confine, a volte si fanno delle puntatine oltre, nel paese mistico. Infatti il Signore, ogni tanto dona qualche assaggio dicontemplazione, che si limita generalmente a qualche atto di raccoglimento infuso o al massimo di orazione di quiete ( all’inizio), e di orazione d’unione (quando si è già avanzati nell’illuminazione ), ma senza soluzione di continuità, come un evoluzione fluida e spontanea. Lo Spirito Santo assume sempre più il controllo delle facoltà spirituali e sensibili conformandole all'immagine di Cristo. Ma mentre nella tappa purgativa l'aspetto preponderante era quello della pratica delle virtù con l'aiuto della grazia ora, la caratteristica principale è che lo Spirito Santo opera attraverso i suoi doni: intelletto, scienza, consiglio, sapienza, pietà, fortezza, timore di Dio, illuminando l’intelletto umano con intuizioni altissime e infiammando la volontà nella carità. Donandole dunque: l'illuminazione dell'intelletto e l'ardore quieto nella volontà.
In questo modo l’anima cresce sempre più nella conoscenza e nell’amore di Dio.
http://misticacristiana.altervista.org/vie.html
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