BRANI SULLO SPIRITO SANTO DI EDITH STEIN
La raccolta di questi testi e preghiere di Edith
Stein sullo Spirito Santo riflette come in tutta la vita e soprattutto negli
ultimi anni della carmelitana era presente la viva realtà di un'esperienza
spirituale, basata sui passi della Sacra Scrittura e approfondita con l'aiuto
della dottrina mistica di San Giovanni della Croce. Anche prima non è mancata
in lei la riflessione teologica sull'opera dello Spirito Santo nell'anima
umana, e se ne fanno eco alcune pagine da lei scritte prima della sua entrata
al Carmelo. Ma per arrivare a una forte, intima devozione allo Spirito Santo,
per sentirlo "vibrare" nell'anima, per "aprirsi" alle sue
illuminazioni e ispirazioni e per camminare alla sua dolce guida verso la più
stretta unione d'amore con Dio, ci voleva il suo incontro con la spiritualità e
la mistica carmelitana. I più profondi testi steiniani sullo Spirito Santo portano
perciò il sigillo dell'esperienza spirituale di un profondo abbraccio d'amore
dello Spirito Santo che con la sua "dolce e deliziosa acqua" ha
trasformato la sua anima in una "fiamma viva d'amore".
LO SPIRITO SANTIFICATORE
Un anno prima di entrare al Carmelo Edith Stein,
trovandosi come docente all'Istituto di pedagogia scientifica di Muinster,
aveva programmato un corso di antropologia filosofica e teologica. Costretta a
ritirarsi a motivo della sua origine ebraica, aveva tuttavia già preparato il
materiale. In alcune pagine esprime il suo pensiero sullo Spirito Santo:
LA CRESIMA
"La vita cristiana è una continua lotta. Il
mezzo che ci fortifica per sostenere una tale lotta, è il sacramento della
cresima, nel quale ci viene donato lo Spirito Santo, così come fu donato agli
apostoli nel giorno della Pentecoste, affinché il cristiano confessi
coraggiosamente il nome di Cristo".
LA GRAZIA SANTIFICANTE
"Il Concilio tridentino insegna che la nostra
giustificazione è opera del "Dio Misericordioso" che ci rende
"santi" (1 Corinti 6,11) con "il suggello dello Spirito
Santo" che era stato promesso (e che è) caparra della nostra eredità"
(Efesini 1,13-14)... Questo dono di Dio - lo Spirito Santo - che a ciascuno di
noi viene donato, nella misura in cui Dio lo ha predestinato e conforme alla
nostra preparazione a riceverlo e collaborazione, cioè la grazia santificante o
la giustizia, altro non è che l'amore di Dio" riversato nei nostri cuori
per mezzo dello Spirito Santo" (Romani 5,5), assieme con la speranza e la
fede. Questo dono ci unisce con Cristo come membri vivi del suo corpo. (...)
Prima della grazia santificante... possiamo sperimentare l'infusione dello
Spirito Santo che ha per effetto di svegliare in noi il desiderio di purificazione,
‘con cui da parte di Dio viene preparata la volontà’ (Proverbi 8, 35). Così ha
inizio in noi anche la fede,... cioè lo Spirito Santo viene riversato in noi
come dono della grazia per cambiare la nostra volontà, conducendola
dall'incredulità alla fede, dall'ateismo alla pietà. È la grazia preveniente di
Dio che chiama il peccatore... a consentire liberamente alla grazia, a
collaborare con essa e ad essere pronto all'illuminazione dello Spirito Santo
e ad accettare la fede".
"Appartiene alla vera grazia di Cristo che il
cuore dell'uomo venga toccato mediante l'illuminazione dello Spirito Santo...
Da questa illuminazione o dal soffio dello Spirito Santo dipende il consenso
della fede. Poiché senza una tale illuminazione non è possibile accettare la
predicazione evangelica, come è necessario per arrivare alla salvezza. Perciò
la fede è un dono di Dio".
“L'accettazione della fede è un atto ragionevole;
non è mai un'espressione del sentimento. Tuttavia, la luce naturale non basta.
Nessuno potrà accettare la predicazione evangelica, come è necessario per
giungere alla salvezza, senza l'illuminazione e il soffio dello Spirito Santo,
perché Egli soltanto può dare la dolcezza del consenso e della fede alla
verità” (cit. Tridentino, D 1791).
IL DONO DELLO SPIRITO
Edith Stein esprime, dunque, con chiarezza che la
vita della grazia e tutta la vita del cristiano ci vengono comunicate da Dio
per mezzo dello Spirito Santo, e con ciò inizia la nuova vita del cristiano
redento da Cristo nostro Salvatore: "Con la morte in croce Cristo ci ha
guadagnato la nostra rinascita: "ci ha fatto rivivere in Cristo"
(Efesini 2,4) rinnovando i nostri cuori nello Spirito, tanto da non somigliare
soltanto ai giusti, ma di esserlo in verità: riceviamo in noi la giustizia,
ciascuno nella misura che lo Spirito Santo gli dona, come egli vuole (1 corinti
12,11)".
Questa meravigliosa constatazione che riempie il
cuore della Stein di sempre nuove profondità, la fa implorare alcuni anni più
tardi lo Spirito Santo di "mostrarsi a lei in forma visibile", così
come risplende nella bellezza di Maria, che è la sua vera sposa, "a lui
unita indissolubilmente":
SPOSA DELLO SPIRITO SANTO
"Tu, dolce Spirito, che crei ogni bene, tu,
pace della mia anima, luce e forza, onnipotenza dell'amore eterno, mostrati a
me in forma visibile.
Là presso il Giordano il Figlio dell'uomo si mostrò,
chinò il suo divino capo in profonda umiltà; allora venisti tu, sovrabbondanza
di ogni purezza, sotto l'aspetto luminoso di una leggera colomba. I discepoli
ti udirono nello scroscio tempestoso, la casa trema per il possente sibilo; sul
loro capo guizzano come lingue di fuoco, il suo fuoco d'amore domina il lor
cuore. Tu ti creasti una fedele immagine, purissimo fiore della creazione,
divino e mite. In un volto umano, celeste, chiaro, diviene manifesta la
pienezza della tua luce.
Dai suoi occhi irraggia brace d'amore, e spira
fresco come da acqua chiara.
Il suo sorriso è splendore della santa gioia, si
versa come balsamo nel cuore ferito.
Con mano materna ella conduce il suo bambino
[dolcemente, e tuttavia forte nella tua forza, dove camminano i suoi piedi
verdeggia e fiorisce [la campagna e lo splendore del cielo rischiara la natura.
La luminosa gloria della pienezza di grazia l'ha
eletta al trono dall'eternità
e attraverso di lei scorre sulla terra ed ogni dono
viene dalle sue mani.
Come sposa è unita a te indissolubilmente O dolce
Spirito, io ti ho trovato.
Tu mi riveli la luce della tua divinità che
risplende chiara nel volto di Maria".
Nel medesimo periodo, attraverso lo studio della
Fiamma d'amor viva di san Giovanni della Croce - quella fiamma d'amore che
brucia nel cuore umano con l'ardente desiderio di "rompere la tela del
dolce incontro"- Edith Stein intuisce lo Spirito Santo con la sua presenza
nell'uomo, non solo illumina la mente e purifica il cuore, ma innalza l'anima
all'unione con Dio.
“La Fiamma viva d'amore è lo Spirito Santo,
"che l'anima sente ormai dentro di sé... come un fuoco che la arroventa,
trasformandola tutta in soave amore", ma anche "come un fuoco che
arde davvero dentro di lei, lanciando delle fiammate. Orbene, ogniqualvolta
quella vampa fiammeggia, irrora l'anima di gloria, rinfrescandola in un bagno
tempratore di vita divina". Lo Spirito Santo provoca in lei un arroventamento
amoroso, per cui la volontà dell'anima viene a confondersi in un amore solo con
la fiamma divina. La trasformazione in amore è un "habitus", vale a
dire uno stato permanente in cui l'anima viene posta; è il fuoco che arde
continuamente in lei. 1 suoi atti invece "sono le fiamme che si
sprigionano dal fuoco amoroso, e che salgono con tanto maggior impeto quanto
più è intenso il fuoco dell'unione". In questo stato, l'anima è
impossibilitata ad agire di sua iniziativa. Tutti i suoi atti vengono eccitati
e compiuti dallo Spirito Santo, per cui sono del tutto divini. Sicché, ad ogni
avvampare di questa fiamma, all'anima sembra di star ricevendo la vita eterna:
"perché essa la solleva all'altezza operativa di Dio in Dio".
Data questa sua trasformazione in fiamma d'amore,
si comunicano a lei il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo; ed essa arriva così
vicina a Dio da pregustare un piccolo saggio della vita eterna; anzi ha
l'impressione che quella sia già la vita eterna". 'Quando l'anima dice che
lo Spirito Santo la ferisce nel suo più profondo centro, intende affermare che
in lei esistono anche dei punti meno profondi, corrispondenti ai vari gradi
dell'amore divino; adesso però è la sua sostanza, la sua capacità, la sua
forza, che viene toccata e investita. Con questo non vuol dire `che tutto ciò
si verifichi così sostanzialmente e con tanta perfezione come nella visione
beatifica dell'altra vita'; ma dice così semplicemente `per manifestare la
copiosità, la sovrabbondanza di piacere e di gloria da lei sentite in questa
comunicazione dello Spirito Santo. Il piacere è tanto più intenso e tenero,
quanto più fortemente e sostanzialmente essa è concentrata e trasformata in
Dio".
Che cosa opera lo Spirito Santo nell'anima trasformata
in Dio? Qualcosa che secondo la Stein oltrepassa l'esperienza dell'inabitazione
della SS. Trinità, nella quale l'intelletto viene "illuminato con la
sapienza del Figlio, la volontà con il gaudio dello Spirito", e il
"Padre abbraccia l'anima, assorbendola nell'abisso della sua dolcezza".
Ma lo Spirito Santo che brucia con amore ardente, fa
ancora qualcosa di più sublime. Rende l'anima: "un carbone acceso che non
soltanto arde, ma lancia attorno a sé delle lingue di fiamma". La unione
semplice assomiglia al "fuoco di Dio che si alimenta in Sion", ossia
alla Chiesa militante, in cui il fuoco della carità è sì acceso, ma non fino
all'incandescenza; l'unione amorosa fiammeggiante invece, assomiglia "alla
fornace di Dio che c'è a Gerusalemme", ossia a quella visione di pace
costituita dalla Chiesa trionfante, ove il fuoco arde davvero come in una
fornace arroventata dalle vampe del perfetto amore. È vero che l'anima non ha
ancora raggiunta la perfezione del cielo; tuttavia essa brucia come una
fornace, alimentata da una visione riposante, gloriosa e splendente d'amore.
Ora essa tocca con mano "come la fiamma d'amor
viva, che sì dolce ferisci!" come volesse dire: "O infiammato amore,
come mi stai glorificando generosamente con i tuoi slanci amorosi, che colmano
la capacità e la forza dell'anima mia! Tu mi dai una conoscenza divina che
riempie tutta l'abilità e la capacità del mio intelletto; Tu mi infondi l'amore
sino al limite di capienza della mia volontà, sommergendo la sostanza
dell'anima mia con il torrente del piacere provocato dal tuo contatto (avvenuto)
in rapporto con la purezza interiore e l'apertura della mia animd"().
L'INCONTRO CON LO SPIRITO SANTO
Tutta questa meravigliosa esperienza significa per
Edith Stein un incontro con lo Spirito Santo che riempie l'anima d'immensa
gioia, di "festeggiamenti amorosi", "di fiumi d'acqua
viva".
"L'anima designa questo strapotente abbraccio
interiore dello Spirito Santo col nome di incontro. Dio l'afferra con una vera
irruenza soprannaturale, per elevarla oltre la carne e condurla alla stretta
conclusiva. Ci troviamo di fronte ad autentici incontri; lo Spirito Santo
compenetra infatti la sostanza dell'anima, irradiandola e divinizzandola.
"Sicché l'essere divino assorbe l'essere dell'anima al di là di ogni
altro essere".
L'anima è quindi in grado di gustare al vivo Dio;
per cui chiama dolce questo incontro, che è realniente più soave di tutti gli
altri contatti ed incontri, perché li sorpassa tutti in grado eminente'".
La Stein torna ancora sull'azione bruciante dello
Spirito Santo mettendo in luce come si realizza questo incontro:
"Conosciamo di già lo Spirito Santo come fuoco divoratore (Deuteronomio
4,24), Ossia come "fuoco d'amore, che - carico di energia infinita - può
consumare incoercibilmente, trasformando in sé l'anima da Lui investita... E
allorché questo fuoco ha trasfigurata in sé l'anima, questa non solo sente la
scottatura, ma diventa lei pure tutta una scottatura bruciante. Ed è un fatto
meraviglioso,... che questo fuoco di Dio così impetuoso e divoratore, capace di
consumare mille mondi con maggior facilità di quanto non faccia il fuoco
terrestre con un batuffolo di lino, non consuma né distrugge l'anima... ma anzi
la divinizza e la colma di delizie...".
Esso è per lei "una rara fortuna, perché così
sa tutto, gusta tutto e fa tutto ciò che vuole; inoltre essa fa ottimi
progressi, senza che nessuno possa avere il sopravvento su di lei e nulla
arrivi a scalfirla". A lei si possono ora applicare le parole
dell'Apostolo: “l'uomo spirituale giudica tutto, e non è giudicato da nessuno”
(icorinti 2,,5) e ancora: “Lo Spirito scruta tutto, anche le profondità di Dio”
(1 Corinti 2,10). È infatti una caratteristica dell'amore, il fare l'inventario
di tutti i beni dell'Amato" .
Infine, per terminare il grande ed inesprimibile
mistero della trasfigurazione dell'anima in Dio, la Stein ribadisce di nuovo:
"Questo immenso fuoco è così soave da assomigliare alle acque vive che
saziano a dismisura la sete dello Spirito. Ne abbiamo una figurazione allusiva
in quel prodigio di cui parlano i libri dei Maccabei: il fuoco sacro che un dì
era stato nascosto in una cisterna, si era trasformato in acqua; portato
sull'altare del sacrificio, si trasformò di nuovo in fuoco. Lo Spirito di Dio è
come una dolce e deliziosa acqua, finché resta nascosto nelle vene dell'anima;
ma appena viene alla luce per essere impiegato nell'offerta sacrificale
dell'amor divino, divampa in vivide fiamme. Siccome in questo momento l'anima
è infiammata e intenta a concedersi nell'abbandono amoroso, ecco che
giustamente parla più volentieri di lampade piuttosto che di acqua.
Resta però sempre un fatto incontestabile: che tutte
queste descrizioni non sono che timidi tentativi di esprimere ciò che si sta
verificando in realtà; "poiché la trasfigurazione dell'anima in Dio è qualcosa
di indicibile".
LA "MIA" ULTIMA PENTECOSTE
In questo clima mistico, pochi mesi prima della sua
deportazione ad Auschwitz, nacque una delle preghiere più belle della Stein:
l'intimo sposalizio dell'anima con lo Spirito Santo. È la "sua"
Pentecoste:
I.
"Chi sei tu, dolce luce, che mi riempie e
rischiara l'oscurità del mio cure? Tu mi guidi come una mano materna e mi lasci
libero, così non saprei più fare un passo. Tu sei lo spazio che circonda il mio
essere e lo racchiude in sé, da te lasciato cadrebbe nell'abisso del nulla, dal quale tu lo elevi all'essere. Tu, più
vicino a me di me stessa e più intimo del mio intimo - e tuttavia inafferrabile
ed incomprensibile che fai esplodere ogni nome: Spirito Santo - Amore eterno!
II.
Non sei la dolce manna che dal cuore del Figlio
fluisce nel mio, cibo degli angeli e dei santi? Egli, che si levò dalla morte
alla vita, ha risvegliato anche me ad una vita nuova dal sonno della morte e mi
dà una nuova vita di giorno in giorno, e un giorno la sua pienezza mi
sommergerà, vita dalla tua vita - tu stesso: Spirito Santo - Vita eterna
III.
Sei tu il raggio che guizza giù dal trono del
giudice eterno ed irrompe nella notte dell'anima che mai si è conosciuta?
Misericordioso ed inesorabile penetra nelle pieghe nascoste. Si spaventa alla
vista di se stessa lascia spazio al santo timore, inizio di ogni sapienza, che
viene dall'alto e ci àncora con forza nell'alto: alla tua opera, come ci fa
nuovi, Spirito Santo - Raggio Impenetrabile!
IV.
Sei tu la pienezza dello Spirito e della forza con
cui l'agnello sciolse il sigillo dell'eterno decreto divino?
Da te sospinti i messaggeri del giudice cavalcano
per il mondo e separano con spada tagliente il regno della luce dal regno della
notte. Allora il cielo diventa nuovo e nuova la terra e tutto va al suo giusto
posto con il tuo alito. Spirito Santo - Forza vittoriosa.
V.
Tu sei l'artefice che costruisce il duomo eterno che
s'innalza dalla terra al cielo.
Da te animate s'innalzano le colonne e restano
saldamente fisse. Segnate con il nome eterno di Dio si alzano verso la luce
sostenendo la cupola, che chiude il santo duomo coronandolo, la tua opera che
trasforma il mondo. Spirito Santo - Mano creatrice di Dio.
VI.
Sei tu colui che creò il chiaro specchio,
vicinissimo al trono supremo, come un mare di cristallo, in cui la divinità
amando si guarda?
Ti chini sulla più bella opera della tua creazione e
raggiante ti illumina il tuo proprio splendore, e la pura bellezza di tutti gli
esseri, unita nel grazioso aspetto della Vergine, tua immacolata sposa: Spirito
Santo - Creatore dell'universo.
VII.
Sei tu il dolce canto dell'amore e del santo timore
che eternamente risuona attorno al trono della Trinità e sposa in sé il puro
suono di tutti gli esseri? L'armonia che congiunge le membra al capo, in cui
ciascuno, felice, trova il segreto senso del suo essere e giubilante irradia,
liberamente sciolto nel tuo fluire. Spirito Santo - Giubilo eterno!
a cura di: Suor Giovanna
della Croce Monastero Carmelitano di Milano Milano, Pasqua 1998
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